martedì 17 gennaio 2012

la palazzina delle poste lasciata degradare sotto gli sguardi di cittadini ignavi

tre questioni importanti strettamente connesse tra loro:
1) l'urbanistica, il centro storico, il riuso di immobili lasciati perire senza possibilta' di insediamenti umani, i risvolti economici , la qualita' della vita.
2) La salute umana esposta alla presenza di manufatti di amianto cemento di cui il centro storico vanta un primato sui tetti, che viene compromessa dalla mancata applicazione di una legge che nessuno degli amministratori pubblici si sogna di fare osservare.
3) la esigenza e il dovere di informare la pubblica opinione lontani dal cinismo e dalla strumentalita'


Comunicato stampa


Non è raro imbattersi, durante le passeggiate nel centro storico della citta’, in edifici abbandonati da molti anni e il cui degrado visibile attragga la nostra attenzione. Moltissimi sono appunto gli edifici, una volta riempiti da funzioni pubbliche che piangono il loro abbandono e tra questi l’edificio costruito credo negli anni 50 – 60 delle Poste e Telecomunicazioni. Una palazzina al servizio delle Poste e che fino ad un decennio fa e’ stata sede del Consultorio ASL  per diversi anni e lo ricordiamo molto bene, anche sede degli uffici comunali del Commercio e Turismo. Una proprieta’ immaginiamo, appartenente alle Poste ma che malinconicamente è stato abbandonato e lasciato degradato e senza alcuna manutenzione e funzione alcuna. Parlo della Palazzina di Via XXIV maggio al civico 2. L’abbandono colpisce per due motivi:
a)      il degrado e la precarieta’ degli infissi in legno ci avvertono di un  pericolo che potrebbe arrecare danni ai malcapitati che potrebbero essere colpiti considerato che nei giorni di maltempo gli infissi di legno sono sottoposti a scuotimento talmente violento che potrebbero dare luogo alla loro caduta;
b)      nella palazzina sono ancora presenti diverse ciminiere in amianto cemento espressamente vietati dalla legge 257/92 (che impone lo smantellamento e la rimozione) e che ancora non è stata osservata da chi ne possiede la proprieta’. Una violazione anche della legge regionale n. 11 del 4 agosto 2009 che purtroppo viene ignorata anche dai tanti comuni che potrebbero beneficiarne ma che a tutt’oggi dimenticano di pubblicare il bando regionale.
Io ritengo che queste situazioni vadano rimosse immediatamente e quindi esorto l’amministrazione comunale a farsi parte attiva di iniziative affinche’ la proprieta’ decida la bonifica e il risanamento dell’edificio e la futura destinazione d’uso  di un immobile del centro storico.
O Addirittura il Comune potrebbe avviare trattative per acquisirne la proprieta’ e renderla fruibile per usi pubblici.

Vasto 16 gennaio 2012                                Ivo Menna




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