sabato 17 dicembre 2011

convegno energie rinnovabili e impianti biomasse a punta penna dicembre 2011

Futuro di Punta Penna, non arretra il 'fronte del no' a nuovi ed impattanti insediamenti

Seconda assemblea al 'Ruzzi' e la contrarietà alla centrale a biomasse si allarga


Secondo incontro, nella cornice del Politeama Ruzzi, ieri pomeriggio per le associazioni che si battono contro il progetto di realizzazione di una centrale a biomasse nella zona industriale di Punta Penna.

Ad animare il dibattito moderato dal professor Luigi Murolo, Ivo Menna, candidato alla carica di sindaco alle passate amministrative per il movimento La Nuova Terra, l'ingegner Sergio Castellano, Michele Celenza, dell'associazione civica 'Porta Nuova' e del Comitato per la Tutela del Territorio e Davide D'Alessandro, consigliere comunale di Alleanza per Vasto. In platea anche l'altro ex sfidante per la carica di sindaco per il Pdl, Mario Della Porta, e Sante Cianci, coordinatore di Sinistra Ecologia e Libertà, i quali hanno partecipato al dibattito alla fine delle relazioni.

Ad introduzione dei successivi interventi, il professor Murolo ha sollevato alcune perplessità: “La politica funziona se c'è una unidirezionalità di intenti. C'è in città una politica che abbia idee serie? Oggi siamo contro la centrale a biomasse a Punta Penna, ma se non si risolve la contraddizione di fondo della vicinanza di due zone che fanno a cazzotti tra di loro, come lo spazio della Riserva e la zona industriale, il problema non si risolverà mai e si riproporrà a ogni nuovo insediamento”. Successivamente è intervenuto l'ingegner Sergio Castellano per fare il punto della situazione sulle energie rinnovabili e lo sviluppo delle relative tecnologie, sia a livello nazionale che europeo, sottolineandone il potenziale in termini energetici e di salvaguardia dell'ambiente. A seguire, l'intervento di Michele Celenza: “La nostra è un'associazione civica, non ambientalista. Se ci siamo schierati contro la centrale di Punta Penna non è per ragioni di tipo ecologico, ma per ragioni di tipo civile, perché questo progetto va a modificare l'assetto di un luogo senza un'adeguata opera di informazione e consultazione con i cittadini. Se si facesse un referendum su queste centrali, un'alta percentuale sarebbe sicuramente contro e questo vale per oggi come per dieci anni fa; ma la politica per tutto questo tempo è potuta andare avanti per un'altra strada proprio perché i cittadini non sono stati informati e non c'è stata alcuna opera di pianificazione condivisa”. Celenza ha anche sottolineato l'importanza di avere dati certi sulla qualità dell'aria in quella zona, in considerazione degli altri impianti che già operano nell'area.

Davide D'Alessandro ha poi dato la propria lettura sulle responsabilità politiche delle problematiche in discussione: “Non dobbiamo affrontare il problema dal punto di vista ideologico, ma dobbiamo farlo senza pensare alla tessera che abbiamo in tasca o a opportunità elettorali, anche perché se la destra è responsabile dello scempio urbanistico di questa città, l'attuale amministrazione non ha dato risposte a quello scempio. Non dico che in cinque anni avrebbe dovuto risolverlo, ma non si è vista nemmeno la partenza; si è vista, invece, incapacità e impotenza. Quindi è evidente che dobbiamo smetterla di ragionare in termini di destra, sinistra o centro; dobbiamo invece focalizzarci sui problemi e cercare di capire quale deve essere il disegno per quanto riguarda il futuro di Vasto”.

A conclusione degli interventi pre ordinati, le considerazioni di Ivo Menna: “Intorno a questa questione non solo abbiamo comitati cittadini schierati decisamente per il no alla centrale, ma abbiamo anche Legambiente, l'Arci, i grillini, gli albergatori del Golfo d'Oro, Cgil, Cisl, Uil, i Cobas, praticamente tutta la città; e il 31 ottobre dello scorso anno anche il Consiglio comunale si è espresso all'unanimità contro la centrale a biomasse. Io non accuso l'assessore Suriani, la giunta o l'amministrazione di essere favorevole a questo impianto; le responsabilità sono da ricercare all'alba del 2003, quando il decreto Marzano - che non venne nemmeno discusso dal centrosinistra contro il governo Berlusconi - decideva che queste forme di investimento erano 'iniziative strategiche' e che avrebbero bypassato tutti gli enti locali, i quali non avrebbero avuto più poteri; e infatti si è dimostrato che il Comune di Vasto non ha alcun potere, se non la possibilità di esprimere una volontà politica nettamente contraria all'impianto; ma il Pd non lo può fare, perché a livello nazionale e regionale hanno deciso che questi impianti devono essere realizzati ed ecco perché il documento di due giorni fa con il quale il Pd affronta la questione è molto ambiguo”.

In coda al dibattito sono intervenuti il consigliere Della Porta, per annunciare una mozione della minoranza contro la centrale durante il prossimo Consiglio comunale e Sante Cianci, il quale ha rivendicato il lavoro fatto in questi anni sulla Riserva che ha portato la zona dall'essere un'area di nicchia, per pochi visitatori, a una zona turistica di alto livello frequentata da un numero sempre maggiore di visitatori.


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