domenica 11 dicembre 2011

POLITICA E AFFARI

Centrali a biomasse, inceneritori, depositi costieri di petrolio (Biofox) a Punta Penna ai confini della Riserva di Punta d’Erce e aree archeologiche



Il teatrino politico degli ambientalisti vastesi dopo la comunicazione della ditta Histonia Energy del 18 ottobre 2011



Punta Penna : area industriale, area chimica, area commerciale, area protetta?  60 anni di fallimenti delle classi dirigenti.

 

La Fibrillazione politica nella maggioranza di centro sinistra, culminata nel consiglio comunale del 27 ottobre 2011 a Vasto, sul tema delle energie alternative, e precisamente sulla famigerata autorizzazione a favore della societa’ Histon Energy, concessa dalla Regione Abruzzo per un impianto di biomasse per bruciare milioni di litri di oli a Punta Penna, dentro la fascia di rispetto dell’ Area di Riserva di Punta d’Erce e a ridosso del Parco nazionale della Costa teatina, ha chiarito definitivamente la posizione del nuovo Partito Democratico: gli impianti di biomasse saranno occasioni di crescita e di sviluppo, per  il presente e per il futuro dentro l’area industriale  e dentro la riserva di Puntad’Erce. Non solo quindi le industrie chimiche di Puccioni, di Foxpetroli ma ora anche di Histonia Energy. Si annunciano tra poco altri impianti tra cui uno da 17 megawatt e anche un cementificio o similare. La sede del consiglio comunale  ha evidenziato la natura dei contrasti tra i quattro partiti della coalizione:  SEL, Rifondazione, IDV. Tutti, almeno stando alle dichiarazioni, contrari a questo impianto inquinante. Ma nel clima surreale della seduta, le recenti  dichiarazioni sulla stampa fatte dai due assessori, Anna Suriani di SEL che accusa il Sindaco  per avere dato il suo parere favorevole alla realizzazione di questo impianto inquinante e Marco Marra di Rifondazione comunista che voleva presentare  un ricorso al TAR, si sono dileguate e sciolte come neve al sole: infatti la mozione presentata e’ stata ritirata e modificata con la promessa di un convegno. Tutte le chiacchiere degli impegni scritti nei programmi elettorali sulla difesa dell’ambiente e valorizzazione dell’area di Punta Penna incluso Punta D’Erce sono disattesi, non solo dal programma del Sindaco ma nei vari programmi della sedicente sinistra ambientalista nonche’ dal programma dell’IDV. La programmazione/pianificazione energetica sull’esteso territorio vastese che ogni giorno vede proliferare impianti di fotovoltaico e di biomasse, in zone una volta agricole, puo’ attendere le calende greche. Si annunciava un clima da notte di lunghi coltelli,  una resa dei conti interni, dopo la comunicazione della Histon Energy che con precisione certosina elenca tutti  gli enti che gli avevano espresso parere favorevole compreso il Sindaco di Vasto. Invece si scopre che addirittura il comitato di gestione di Punta d’Erce, i cui componenti sono l’assessore Anna Suriani ambientalista convinta, Vincenzo Ronzitti direttore ARTA di San Salvo ambientalista della prima ora, l’avv. Mercogliano, dirigente del settore urbanistico, esprimono parere favorevole. L’avv. Mercogliano che non possiamo elencare tra gli ambientalisti, si pone tra coloro che sostengono che non si puo’ ricoprire l’incarico di dirigente di un ufficio che dovrebbe rilasciare licenze, autorizzazioni e pareri e nello stesso tempo essere membro del comitato di gestione della riserva di punta d’erce. Insomma controllore e controllato nello stesso tempo. Anche questo aspetto poco trasparente ci dice della qualita’ di scelte politiche sbagliate. C’è una qualche relazione tra le dimissioni di Mercogliano, massimo dirigente di un settore dove il cemento e gli affari dominano e questa nuova questione di Histon Energy? O quali altri motivi hanno costretto Mercogliano a mollare un settore cosi’ delicato dove pressioni vastesi e sansalvesi giocano un ruolo decisivo per i futuri assetti di potere politico. La questione Sigma Siv attende in agguato dietro l’angolo.

 La difesa e la protezione ambientale  non potevano subire una umiliazione peggiore in consiglio comunale da parte di SEL, di Rifondazione comunista e di IDV tre componenti essenziali di centro sinistra. Ambientalisti che predicano a parole la tutela dell’ambiente ma che di fronte alla potenza delle industrie sovvenzionate dallo Stato si arrendono e restano nelle loro postazioni politiche per piccoli vantaggi personali. Alla fine di questa giostra i due consigli comunali del 2010 che avevano espresso contrarieta’ a questo impianto inquinante, e che vincolavano anche per legge  il Sindaco a rappresentare questa decisione popolare nelle varie sedi, sono stati ingannati e derisi. Soffocati da interessi potenti, in contrasto con la salute pubblica, e in un crescendo di saccheggio di ambiente e territorio. Si puo’ fare la tutela ambientale con gli affari? Si puo’ dire: abbiamo Punta d’Erce tra i posti più belli della costa adriatica, gli abbiamo fatto una legge regionale per tutelarla e nello stesso tempo farla vivere a contatto con industrie insalubri e bombe ecologiche come Ecofox, impianti di incenerimento di oli vegetali, aziende chimiche che per anni hanno fatto pagare un costo elevatissimo all’ambiente, alla salute di tutti i cittadini vastesi.? Questa idea di sviluppo chimico industrialista ci portereà alla follia di un nuovo disastro ambientale ed economico di questa citta’ come è avvenuto con l’industria del cemento e del mattone che ha edificato dappertutto. Ecco la linea politica di questa amministrazione che non pare dissimile da quelle precedenti. Politica e Affari sono un binomio inscindibile

Una domanda che  facciamo e ci facciamo da anni: ma gli organi istituzionali: Regione, Provincia, Comune non sono pagati  per proteggere, tutelare e conservare il paesaggio difendendo il territorio? Il Sindaco e gli enti istituzionali  hanno violato in questo caso  la Costituzione italiana che  impone all’articolo 9 la tutela del paesaggio e del patrimonio storico del paese. Non e’ vero forse che da migliaia di anni la Natura ha conformato la costa vastese e Punta Penna come un patrimonio da conservare e consegnare alla generazioni future? E con questa nuova operazione affaristica le Istituzioni la proteggono?

A Punta Penna ci ritroveremo, invece che un’area protetta ( SIC, area archeologica, bene pubblico e mare) una immensa discarica legale con tutte le autorizzazioni regionali. La domanda che rivolgiamo al Sindaco di Vasto è: cosa ci guadagna la citta’ di Vasto in termini di lavoro, occupazione, e salvaguardia ambientale dopo la cessione di terreni che appartengono alla collettivita? Qualcosuccia qualcuno comunque ci guadagna con le sponsorizzazioni erogate da queste industrie a squadre sportive locali. In attesa di altri impianti a biomasse e robe varie  in futuro che beneficieranno di milioni di incentivi statali, e che  sfigureranno il paesaggio di zone pregiate in cui insistono il mare già da anni compromesso, zone SIC, aree archeologiche, si negano nel frattempo autorizzazioni a piccoli impianti fotovoltaici, questi si’ rinnovabili e sostenibili dal punto di vista ambientale per occasioni di crescita economica a basso impatto paesaggistico. Ci viene il sospetto che qualcosa non funzioni in tutta questa storia e che la politica e gli uffici tecnici urbanistici siano espressioni materiali  di gruppi di interessi economici molto robusti e da un forte  potere condizionante.

Sulla questione impianto a biomasse, dopo le dichiarazioni favorevoli del Sindaco, dopo il farfugliamento giustificativo dell’assessore all’ambiente Anna Suriani, dopo il diktat del ritiro del ricorso al Tar di Rifondazione, non ci resta da ridire che meglio sarebbe per i due assessori della sinistra --alternativa? ambientalista? -- fare una autocritica seria e riconsegnare le deleghe anzichè continuare a subire ricatti della parte politica del centro sinistra legata agli affari. Un atto di dignita’ politica che sarebbe accolto dai vastesi con rispetto.  Beni comuni, paesaggio, patrimonio pubblico, storia della citta’, battaglie ambientaliste diventano luoghi frusti e tradimento di chi conduce conflitti da anni  a tutela dell’ambiente.





VASTO   28 ottobre 2011                        IVO MENNA AMBIENTALISTO STORICO


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