domenica 11 dicembre 2011

LUCA MERCALLI METEOROLOGO

Molti pensano che in un momento di profonda crisi economica, parlare di un diverso modello di sviluppo, più attento ai problemi ambientali, a una riduzione dell’uso delle risorse, a una minore produzione di rifiuti e di scorie, a un rispetto del territorio sia quasi un optional.
Qualcosa di non necessario e quindi, in questo momento così spaesante per il nostro futuro, sia rimandabile più in là e nel frattempo cercare di risolvere ancora una volta il problema della crisi economica, con la crescita, senza capire che forse è proprio la crescita che ha generato la crisi economica. E’ uno di quei momenti nei quali ci si rende conto che ciò che era stato annunciato 40 anni fa, dal famoso rapporto sui limiti della crescita compilato dai ricercatori del MIT a Boston su incarico del Club di Roma, si stanno avverando. I limiti alla crescita nel pianeta Terra esistono perché il pianeta è fatto così, è un pianetino molto piccolo con un set di risorse naturali finito, alcune di queste sono rinnovabili, altre non lo sono per niente, come il petrolio e il carbone che quando bruciano generano dei sottoprodotti negativi nei confronti dell’ambiente. Se non si prende coscienza di questa limitatezza, la crescita sarà la migliore ricetta per finire il prima possibile nel baratro.
Rispetto a 40 anni fa abbiamo ormai quasi quattro miliardi in più di persone, le cose che si potevano già fare negli anni ‘70 non sono state fatte e ci siamo oggi trovati in una situazione ancora più difficile, ma il messaggio continua a non passare, viene visto come un messaggio retrogrado che ci fa tornare al Medioevo, che non vuole lasciare i paesi in via di sviluppo alla loro parte di crescita per migliorare le condizioni di vita. Ogni volta che si apre un dibattito su questo tema si finisce subito con queste facili accuse e non si approfondisce le uniche istanze che possono, qualora ci si ragioni sopra, portarci fuori da questa crisi epocale. Si tratta di prendere coscienza che il futuro non può continuare com’è stato programmato in passato finora, ci sono limiti fisici naturali del pianeta. Fermare la crescita vuole dire non avere questo dogma assoluto, che il benessere sia fatto sempre e solo di un’aggiunta di qualcosa, senza renderci conto che ci sono dei livelli minimi di benessere delle persone che debbono essere chiaramente raggiunti e che corrispondono al soddisfacimento dei bisogni. I bisogni fondamentali di un uomo ormai li conosciamo bene, nei paesi occidentali li abbiamo soddisfatti tutti, si tratta di nutrirci in modo corretto, di avere una casa confortevole, di avere l’acqua corrente, l’acqua calda, di poterci riscaldare d’inverno e rimanere freschi d’estate, di avere uno Stato che ci garantisce un minimo di assistenza sociale, di assistenza sanitaria, dei diritti, la possibilità di avere un’istruzione pubblica, ma più in là andiamo e più ci accorgiamo che l’elenco di questi bisogni fondamentali termina con poche decine di temi. Il resto comincia sempre più a diventare un superfluo che negli ultimi 20 anni è stato costruito su un immaginario televisivo – pubblicitario che corrisponde a più mezzi, più beni, più capricci direi, perché quando vediamo la nostra pubblicità inneggiare a modelli di vita dove il successo dell’uomo si misura con quanti cavalli ha nel motore, quanto è più grande la sua automobile, quante stanze ha nella propria casa, quante case ha in più, quanti viaggi esotici riesce a fare, è un continuo stimolare la mente su oggetti e proposte di una vita al di fuori dei limiti, è proprio la pubblicità che ci dice “Trasgredisci i limiti”. Non ci sono limiti nel mondo, più compri e quindi più soldi devi avere e più potrai trasgredire questi limiti e avere una vita di successo, ma questa è una trappola mortale, non è possibile trasgredire i limiti fisici della termodinamica ambientale, delle risorse di cui disponiamo. Ogni popolazione sulla Terra ha i suoi limiti, l’uomo ha l’intelligenza, ma l’intelligenza serve per essere consapevole dei limiti, non soltanto per tentare di superarli, il superamento dei limiti è possibile in alcuni casi e per limitati brevi periodi, non è possibile all’infinito.

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